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Immagine del redattorexing cha

LE POESIE DI TÈ

Aggiornamento: 20 mar 2023



Il senso della vita: essere felice


Su e già va la vita

Come il sole sorge e tramonta

Perché passare all'ora i giorni con la fretta e con l'ansia?

La felicità è quello che conta

Che ti importa del chiacchiericcio dei vicoli

Non vi sono certezze e fugaci sono gli eventi

Prendi piuttosto i frutti d'autunno

Al chiaro di luna sul fiume

Guarda i palazzi maestosi una volta

Come sono ora vuoti e cadenti

Così il potere e la gloria

Come cristalli di ghiaccio si sciolgono al sole

Lascia le preoccupazioni terrene

Perché sognare ville favolose

E cercare l'onore e la fama

Prendi il liuto piuttosto e canta canzoni

E se la fortuna ti sorride

Stringila forte e goditi i giorni

Invita gli amici a pranzi festosi

Divertili con musica e immagini belle

Coi giochi, i balli, gli scacchi

Ravviva i discorsi noiosi, sempre

Se preferisci, invece, sederti tranquillo

All'ombra di un salice verde

E guardare la lenza nell'acqua

O remare sull'onde del lago

Invita belle fanciulle

Racconta storie divertenti e sorridi

Sorridi alle foglie, al profumo dei fiori

Fai cantare il liuto come canta il canarino

Sempre quando il mondo è freddo con te

E quando ti è amico

Prendi l'acqua fresca della conifera

E falla bollire sulla stufa di creta

Prendi le foglie di drago

E prepara il nettare fine

E bevi le sette tazzine

E godi la vita, immortale.




Sette tazze di tè

La prima tazza bacia via la mia sete,

e la mia solitudine è placata dalla seconda.

La terza assume il valore di antichi manoscritti,

e la quarta esilia i miei problemi.

Il mio corpo diventa leggero con la quinta,

e la sesta rimanda parole dagli immortali.

Ma la settima – oh settima tazza – se ti bevo,

un vento dispiega le mie ali verso le sacre isole.



Canzone taoista

Nell'antico tempio

Un vecchio monaco

Brucia incenso

Offre cibo grezzo di montagna

Il sole caldo penetra tra i pini

I raggi filtrano dalle crepe dei muri

Perché chiudere il cancello rotto?

Ora giace tranquillo

All'ombra fresca della sera

Sulla vecchia stuoia nella posizione del loto

Beve l'ultimo tè davanti al fuoco




Nel podere di Wang Chuan

Piove dirottamente nel bosco solitario

Il fuoco e il fumo sono lenti

Sugli sterpi cuoce l'erba

S'appronta il miglio da portare sui campi dell'est

A distesa sulle campagne annegate nell'acqua

Vola il bianco airone

Nella solitudine fonda d'alberi estivi

Canta il giallo rigogolo

Tra i monti mi è cara la pace

Contemplo l'ibisco d'un solo mattino

Sotto i pini al mio digiuno

Raccolgo il giovane tè

Invecchio in campagna assieme con gli altri

Sono cessate le beghe rivali

Ai gabbiani di mare che serve

Diffidare ancora l'uno dell'altro?



Al suono del liuto

L'ospite ha il tè

Che ci allieta la sera.

Ha invitato i musicanti di liuto

La luna è chiara in cima alle mura

I corvi volano per l'aria

E il freddo raggela la pianura

Ma dai bracieri d'ottone

Dalle candele fiorite

Nella stanza si spande il tepore

E intonano la prima canzone

Un primo suono appena si leva

E già tace ogni cosa

Intorno non odi parola

Mentre più rade si fanno le stelle.



Accompagnando Chen Chang Fu

Che amico caro in tua vita

Giusto e magnanimo

Baffuto labbro di drago

Ciglia di tigre

Libera fronte

Chiudi in petto dense pile di scritti

Diecimila capitoli

La tua nuca non ami abbassare

Nel groviglio dell'erba

Hai comprato del tè alla porta dell'est

Per berlo insieme

Il cuore sgombro dalle diecimila cose

Come piuma leggero

Ti mettevi disteso dimentico del bianco giorno

Volto al tramonto

A quando a quando rimirando il vuoto

Verso le nubi solitarie in alto.



Povertà

E così povero che mangia radici

E veste un vestito di foglie.

Ma il suo cuore è chiaro

Come la luna.

Se gli demandi dove vive?

Risponde: sulla montagna

Vicino le pure sorgenti.



La casa del tè

Ho guardato oltre

Non vi sono fiori né foglie colorate

Sulla baia lontana

Sta una capanna solitaria

Nella luce evanescente

D'una sera d'autunno


Canzone su una gara di tè

Ora tra i grandi iniziano le gare

Con stuffe, tripodi e utensili

Per sbriciolare le foglie

Vasi d'acqua attinti al fiume

Macine dorate

E la polvere verde che sale.

Nelle tazze di giada

S'increspano candide onde

Ah poter assaggiare quel nettare.

Fama imperitura al vincitore,

Ai perdenti lo scherno generale.

Perché permette il cielo simile follia?

I loro infusi sono tutti pregiati

Perché tanto trambusto?

Alcuni considerano importanti le gare

Io invece le tengo di poco conto.

E meglio andare in montagna,

Bere tè

E aspettare tranquilli di volare col vento.

Perché invidiare quelli sciocchi

Che fanno le gare?

Nelle terre del tè giovani e fanciulle

Tirano assorte con fili di paglia

Se vincono gioiscono come se avessero vinto Una montagna di perle

Poi tornano a casa cantando





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