Il senso della vita: essere felice
Su e già va la vita
Come il sole sorge e tramonta
Perché passare all'ora i giorni con la fretta e con l'ansia?
La felicità è quello che conta
Che ti importa del chiacchiericcio dei vicoli
Non vi sono certezze e fugaci sono gli eventi
Prendi piuttosto i frutti d'autunno
Al chiaro di luna sul fiume
Guarda i palazzi maestosi una volta
Come sono ora vuoti e cadenti
Così il potere e la gloria
Come cristalli di ghiaccio si sciolgono al sole
Lascia le preoccupazioni terrene
Perché sognare ville favolose
E cercare l'onore e la fama
Prendi il liuto piuttosto e canta canzoni
E se la fortuna ti sorride
Stringila forte e goditi i giorni
Invita gli amici a pranzi festosi
Divertili con musica e immagini belle
Coi giochi, i balli, gli scacchi
Ravviva i discorsi noiosi, sempre
Se preferisci, invece, sederti tranquillo
All'ombra di un salice verde
E guardare la lenza nell'acqua
O remare sull'onde del lago
Invita belle fanciulle
Racconta storie divertenti e sorridi
Sorridi alle foglie, al profumo dei fiori
Fai cantare il liuto come canta il canarino
Sempre quando il mondo è freddo con te
E quando ti è amico
Prendi l'acqua fresca della conifera
E falla bollire sulla stufa di creta
Prendi le foglie di drago
E prepara il nettare fine
E bevi le sette tazzine
E godi la vita, immortale.
Sette tazze di tè
La prima tazza bacia via la mia sete,
e la mia solitudine è placata dalla seconda.
La terza assume il valore di antichi manoscritti,
e la quarta esilia i miei problemi.
Il mio corpo diventa leggero con la quinta,
e la sesta rimanda parole dagli immortali.
Ma la settima – oh settima tazza – se ti bevo,
un vento dispiega le mie ali verso le sacre isole.
Canzone taoista
Nell'antico tempio
Un vecchio monaco
Brucia incenso
Offre cibo grezzo di montagna
Il sole caldo penetra tra i pini
I raggi filtrano dalle crepe dei muri
Perché chiudere il cancello rotto?
Ora giace tranquillo
All'ombra fresca della sera
Sulla vecchia stuoia nella posizione del loto
Beve l'ultimo tè davanti al fuoco
Nel podere di Wang Chuan
Piove dirottamente nel bosco solitario
Il fuoco e il fumo sono lenti
Sugli sterpi cuoce l'erba
S'appronta il miglio da portare sui campi dell'est
A distesa sulle campagne annegate nell'acqua
Vola il bianco airone
Nella solitudine fonda d'alberi estivi
Canta il giallo rigogolo
Tra i monti mi è cara la pace
Contemplo l'ibisco d'un solo mattino
Sotto i pini al mio digiuno
Raccolgo il giovane tè
Invecchio in campagna assieme con gli altri
Sono cessate le beghe rivali
Ai gabbiani di mare che serve
Diffidare ancora l'uno dell'altro?
Al suono del liuto
L'ospite ha il tè
Che ci allieta la sera.
Ha invitato i musicanti di liuto
La luna è chiara in cima alle mura
I corvi volano per l'aria
E il freddo raggela la pianura
Ma dai bracieri d'ottone
Dalle candele fiorite
Nella stanza si spande il tepore
E intonano la prima canzone
Un primo suono appena si leva
E già tace ogni cosa
Intorno non odi parola
Mentre più rade si fanno le stelle.
Accompagnando Chen Chang Fu
Che amico caro in tua vita
Giusto e magnanimo
Baffuto labbro di drago
Ciglia di tigre
Libera fronte
Chiudi in petto dense pile di scritti
Diecimila capitoli
La tua nuca non ami abbassare
Nel groviglio dell'erba
Hai comprato del tè alla porta dell'est
Per berlo insieme
Il cuore sgombro dalle diecimila cose
Come piuma leggero
Ti mettevi disteso dimentico del bianco giorno
Volto al tramonto
A quando a quando rimirando il vuoto
Verso le nubi solitarie in alto.
Povertà
E così povero che mangia radici
E veste un vestito di foglie.
Ma il suo cuore è chiaro
Come la luna.
Se gli demandi dove vive?
Risponde: sulla montagna
Vicino le pure sorgenti.
La casa del tè
Ho guardato oltre
Non vi sono fiori né foglie colorate
Sulla baia lontana
Sta una capanna solitaria
Nella luce evanescente
D'una sera d'autunno
Canzone su una gara di tè
Ora tra i grandi iniziano le gare
Con stuffe, tripodi e utensili
Per sbriciolare le foglie
Vasi d'acqua attinti al fiume
Macine dorate
E la polvere verde che sale.
Nelle tazze di giada
S'increspano candide onde
Ah poter assaggiare quel nettare.
Fama imperitura al vincitore,
Ai perdenti lo scherno generale.
Perché permette il cielo simile follia?
I loro infusi sono tutti pregiati
Perché tanto trambusto?
Alcuni considerano importanti le gare
Io invece le tengo di poco conto.
E meglio andare in montagna,
Bere tè
E aspettare tranquilli di volare col vento.
Perché invidiare quelli sciocchi
Che fanno le gare?
Nelle terre del tè giovani e fanciulle
Tirano assorte con fili di paglia
Se vincono gioiscono come se avessero vinto Una montagna di perle
Poi tornano a casa cantando
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